Evento di networking dei GO del PEI AGRI dedicato al benessere e alla sostenibilità dell’allevamento bovino

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Il networking dei GO dedicato al benessere e alla sostenibilità dell’allevamento bovino non poteva che essere organizzato a Cremona presso le Fiere Zootecniche Internazionali in occasione dell’evento annuale dedicato al bovino da latte, il 27 novembre 2021.

Il tema affrontato ha riscosso notevole interesse, favorendo l’incontro di ben 7 gruppi operativi italiani che si sono confrontati presentando i propri progetti e incoraggiando lo scambio di conoscenze e il dibattito tra professori, ricercatori universitari, rappresentanti dell’Istituto Zooprofilattico Marche-Umbria e delle Venezie, aziende agricole, cooperative di allevatori.

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I temi predominanti dell’incontro sono stati la sostenibilità tecnica, economica e ambientale, il benessere degli animali, accanto agli aspetti di valutazione dei benefici dei prodotti latte e carne sulla salute umana.

In particolare, la Prof.ssa Flaviana Gottardo, docente dell’Università di Padova, ha presentato il progetto “LOWEMEAT” rivolto alla valutazione delle riduzioni delle emissioni di gas serra in un allevamento di bovini da carne. Il progetto si propone di mettere a punto un modello di allevamento bovino da carne volto a minimizzare le emissioni di gas serra e di ammoniaca in atmosfera e di migliorare l'efficienza tecnica del processo di produzione della carne bovina in Veneto. Il progetto valuta le innovazioni collegate all’agricoltura di precisione, considerando l’intero ciclo di produzione dal campo all’allevamento.

E’ già stata effettuata la rilevazione dei dati e si sta procedendo ad avviare la fase di valutazione degli indicatori di performance ambientali.

Il prof. Samuele Trestini economista agrario docente presso la facoltà di agraria dell’Università di Padova ha presentato il “PROGETTO 4.0”, avviato già nel 2016 e giunto quasi al termine. Il progetto a cui hanno aderito 16 allevatori del Veneto, ha come scopo la trasferibilità dei dati a tutte le aziende in controllo AIA ed è dedicato alla sostenibilità della stalla da latte del futuro.

L'obiettivo principale del progetto è quello di sviluppare uno strumento innovativo, SMART "Stalla 4.0" per aumentare la sostenibilità economica, ambientale e sociale dei caseifici della Regione Veneto anche per soddisfare le esigenze del consumatore che richiede sistemi di produzione del latte che garantiscano miglior benessere degli animali e minore impatto ambientale. Questo progetto consentirà al settore lattiero-caseario di promuovere pratiche ambientali sostenibili e di benessere degli animali, garantendo il miglioramento della produttività e della competitività della produzione lattiero-casearia regionale.

La soluzione innovativa adottata è la realizzazione di uno strumento gestionale SMART per la stalla da latte, accessibile anche da supporto mobile, che rilevi, analizzi e valuti in tempo reale le prestazioni economiche, ambientali e di benessere animale. Le informazioni sono condivise ed elaborate mediante un sistema centralizzato (Hub) con un flusso a due vie delle informazioni (da e verso l’Hub) per valutazioni di benchmark delle singole imprese.

L’agricoltura di precisione è utilizzata anche nell’ambito del progetto “GALA”, promosso dal G.O. di Milano e che è stato presentato dal Prof. Giorgio Provolo, docente all’Università di Milano.

Il progetto ha l’obiettivo di realizzare un sistema di gestione dell’ambiente di stabulazione nelle stalle da latte integrando le diverse informazioni (microclimatiche, non climatiche, comportamentali, produttive, alimentari, gestionali) in modo da fornire: elementi per il controllo automatico di alcuni dispositivi, segnalazione all’allevatore di situazioni anomale o che richiedono il suo intervento, monitoraggio dei parametri ambientali all’interno della stalla, indicazioni per migliorare la gestione e le condizioni ambientali.

Per chiudere i progetti dedicati all’impiego di tecnologie, la regione Marche con il dott. Piermario Mangili dell’Istituto Zooprofilattico Umbria Marche, ha presentato il progetto “ZOP”. L'obiettivo consiste nella messa appunto di una piattaforma informatica in grado di fornire alle aziende zootecniche da latte ovino e bovino della regione Marche informazioni che migliorino la gestione aziendale.

Nell’ambito dei progetti maggiormente rivolti a valutare aspetti legati alla salute umana, il progetto “PROBOV”, presentato dal Dott. Matteo Cornaggia dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, il cui
obiettivo è definire delle linee guida comportamentali per razionalizzare l’impiego degli antimicrobici negli allevamenti di vacche da latte, basate su approcci innovativi e scientificamente supportati, al fine di valorizzare e rendere commercialmente spendibili le produzioni bovine.

L’impiego di antimicrobici negli allevamenti le cui produzioni sono destinate all’uomo, infatti, è percepito dal consumatore con preoccupazione in relazione al noto problema delle farmacoresistenze, e ne orienta le scelte. Le grosse catene di distribuzione prediligono la valorizzazione e la pubblicizzazione di alimenti ottenuti da produzioni “antibiotic-free” o che garantiscano l’assenza di trattamenti con antimicrobici: approcci non applicabili nell’allevamento della vacca da latte poiché́ la produzione è continua e l’incidenza di alcune problematiche sanitarie sono frequenti.

Il tema dell’antibiotic free è affrontato con il progetto “MARCAFREE” della regione Marche, presentato dal Dott. Daniele Marzi della Cooperativa Bovinmarche e dal Dott. Alessandro Gastaldo del CRPA. L’obiettivo principale del progetto consiste nello sviluppare una nuova filiera certificata antibiotic free nel settore delle carni bovine delle Marche, che garantisca elevati standard di benessere animale e biosicurezza durante tutte le fasi di allevamento e maggiore salute degli animali con lo scopo di migliorare la qualità e la sicurezza delle carni, utilizzando soluzioni CHE siano anche a basso impatto ambientale e sostenibili economicamente.

Sempre dalle Marche arriva il GO dedicato ad un prodotto innovativo: il latte con beta-caseina A2. Il progetto denominato “MILKA2” è stato presentato dal dottorando dott. Giacomo Staffolani dell’Università Politecnica delle Marche, facoltà di agraria, ricercatore della Prof.ssa Adele Finco.

L’obiettivo del progetto è tutelare la biodiversità genetica delle razze bovine da latte con genotipo A2A2 determinando quale sia l’impatto della produzione di latte con beta-caseina di tipo A2, sulla salute del consumatore, sull’efficienza di trasformazione casearia e sulla qualità dei prodotti lattiero caseari. Il progetto prevede sia l’analisi dei parametri qualitativi e tecnologici del latte A2 e dei suoi prodotti derivati, sia la valutazione di possibili effetti benefici sulla salute umana della beta-caseina A2 tramite studi su cellule adipose umane in coltura.

La giornata è stata trascorsa all’insegna del confronto tra i referenti con l’obiettivo di favorire lo scambio di esperienze e trovare sinergie anche al fine di sviluppare nuove opportunità di innovazione per il settore della zootecnia.

 

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